TrailHouse - Ottaviano

Opera

26 Ott 2018
descrizione evento

OPERA una lettura a due voci. Un testo, letto ad alta voce, è ancora così lontano dall’arrivare sulla scena, a teatro. E forse non intende arrivarvi.

 

Monica e Fortunato (nei curriculum Lisa Natoli, Motus e molti altri) sono due attori robusti e talentuosi che trasformano la lettura in un volo d'angelo. Attraverso un gioco di ritmi, suoni e piccole alchimie del dialogo creano al leggio un mondo da cui uscirne solo alla fine del viaggio.

 

E' in questo mondo che nasce 'Opera', la storia di un luogo che scompare.

 

OPERA racconta di un luogo che scompare, una cittadina come tutte le altre, con scuole, linee tranviarie, parchi pubblici pieni di alberi, il teatro dell’opera, lo zoo, gente che lavora… Poi un pezzo alla volta tutto si restringe. Niente più stadio con tifo, nessun concerto al teatro, o meglio, nessun teatro, scomparsi anche i pranzi della domenica all’aria aperta. Adesso si suona ai funerali. Le giornate sono scandite da un terremoto e lo scoppio di una bomba. 

Chi sopravvive deve imparare a fare  a meno di tutto, del suo lavoro, della casa, del suo amore e perfino del dolore. 

 

Opera è un piccolo libro di sole 38 pagine, poche righe, essenziali come uno spartito. 

Racconta della condizione impossibile di vita in tempo di guerra (che pur si continua a chiamar vita, perché vita è. Respiro è. Nuovo giorno è.), la sensazione di costrizione che chiude la visuale, la totale assenza di orizzonti che rimpicciolisce e rende immobili. 

 

 

Il tempo passa ma te ne accorgi soltanto perché ogni giorno scompare qualcosa, qualcuno, che hai sempre ritenuto cosa certa nel tuo quotidiano. 

 

Oggi in assenza di qualsiasi conflitto, nel nostro paese chiudono i teatri, chiudono le fabbriche, chiudono le scuole, cominciano a saltare alcuni dei diritti fondamentali per poter condurre una vita dignitosa, la chiamano crisi… ‘se la gente non può più vivere, si tratta di guerra’. 

 

OPERA nasce all’interno di un progetto più ampio che si chiama ‘La casa, una sera’. 

L’idea portante è l’incontro. In un luogo raccolto. 

Al centro del progetto c’è l’amore per la letteratura e il bisogno di raccontare il mondo attraverso le parole: e così un libro scritto in solitudine e abitualmente letto in privato ‘incontra’ un pubblico e produce nuovi pensieri, nuove emozioni.

"Noi interpretiamo per far emergere ‘il suono’ che è dentro al testo. La parola pronunciata ad alta voce istituisce uno spazio, un territorio comune a chi parla e chi ascolta, un luogo nuovo che tradisce la lettera del testo scritto. Rendere pubblico il dialogo tra lo scrittore e il suo lettore, quella relazione intima e privilegiata è al tempo stesso un atto di restituzione e dissipazione della parola scritta. La parola si fa accadimento, é al tempo presente, aperta all’imprevisto e alla variazione, luogo della sfumatura.. 

In questa relazione amorosa tra il segno grafico impresso sulla pagina e il suo riverbero sonoro, alla vibrazione della parola nell’aria, qualcosa cambi.

Monica Angrisani